Ci sono giorni in cui Seth Godin pubblica sul suo blog riflessioni quasi banali, e altri in cui invece posta vere e proprie perle. Oggi è uno di quei giorni.
Godin cita quella sottile arte del riuscire a non prenderla sul personale quando accade qualcosa sul lavoro.
Working professionals develop emotional detachment. It’s the only way to thrive in the work. Emotional detachment helps us remember that we are not our work, and that feedback is useful, not an attack.
[Seth Godin]
Commitment permits us to keep going (especially when we’re asked to provide more effort than we planned).
It’s easy to confuse the two.
Being detached doesn’t mean you don’t care. It simply means you’re focusing on the work and those you serve, not on your own narrative.
And being committed comes from a professional decision, not from an existential crisis.
Ci si arriva di solito con gli anni e con l’esperienza, quando non vi si nasce già forniti, ma è uno dei consigli che più spesso mi sento di dare a chi me li chiede.
Non prendertela.
Non solo perché non vale la pena, ma perché si sprecano inutilmente energie che posso essere invece impiegate in altro.