Houston, abbiamo un problema.
Abbiamo un problema quando due avvocati pensano sia normale promuovere la loro attività in questo modo.
Abbiamo un problema quando persone di 30 anni chiamano “progetto” il loro rapporto lavorativo.
Abbiamo un problema quando un professionista usa i social costantemente per promuovere sé stesso come oggetto in vendita e non per l’attività che svolge (sì, c’è differenza, e non è nemmeno troppo sottile per l’occhio allenato).
Secondo me siamo fortunatamente usciti dal gorgo vischioso del self-branding, dello storytelling personale vuoto e autocelebrativo a tutti i costi. Il successo ci sta, è giusto e comprensibile condividerlo, ma lo spazio deve essere per la stragrande maggioranza dedicato ai contenuti reali.
Anche perché non se ne può più, e inizia a valere non solo per chi è della vecchia scuola, per fortuna…